ESSERE GIOVANI AI TEMPI DELLA PANDEMIA
Covid-19 e giovani. Quale impatto psicologico ha e ha avuto la pandemia fra ragazzi e giovani adulti?
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ESSERE GIOVANI AI TEMPI DELLA PANDEMIA

Giovani e pandemia da Covid

ESSERE GIOVANI AI TEMPI DELLA PANDEMIA

A marzo del 2020, tutti noi ci siamo trovati a confrontarci con un evento di portata epocale, fuori dal normale, dalla nostra quotidianità. Un evento improvviso, il trauma della pandemia da Covid-19, che lentamente è entrato a far parte della nostra vita, chiedendoci di cambiare, di rivedere le abitudini, gli stili di vita, chiedendoci di rinunciare alle nostre relazioni, alla libertà di muoverci, al bisogno di respirare senza impedimenti, di non farci appannare gli occhiali. Tutti siamo stati colpiti dal Coronavirus, tutti ci siamo dovuti rimboccare le maniche per affrontare il dolore, la paura, l’ansia, l’insonnia, la rabbia.

Gli studi scientifici sugli effetti psicologici del Covid-19, riportano come le popolazioni più colpite siano quella degli anziani e quella dei giovani. Durante il lock-down ci potevamo immaginare che le persone over 70 avessero più difficoltà nel superare la situazione di isolamento forzato. Ma chi l’avrebbe mai detto che i giovani, fino ai 30 anni circa, ne risentissero così tanto? Proprio la generazione che non ha difficoltà con la tecnologia, mezzo attraverso cui abbiamo cercato di mantenere il contatto con l’altro, ha risentito particolarmente della carenza di relazioni. La letteratura mostra che i giovani hanno manifestato ansia generalizzata, angoscia e depressione, paura di non rivedere più qualcuno che è stato ricoverato per Coronavirus, paura di non tornare alla normalità.

Oltre a tutto ciò, la pandemia da Covid-19 ha aggravato la situazione economica e quella lavorativa, strettamente connessa. Anche su questo fronte tutti noi ci stiamo confrontando con difficoltà economiche e svariate problematiche lavorative, ma tra i giovani il disagio è più rilevante. Chi aveva un lavoro, probabilmente lo ha perso, poiché non gli hanno rinnovato il contratto, e chi non lo aveva prima della pandemia, ha ancora più difficoltà nel trovarlo. La voglia di credere in sé e nel proprio futuro è messa a dura prova da continui ostacoli, che se prima potevano trovare una soluzione o una spinta positiva grazie al confronto con gli altri, propri coetanei, adesso fare gruppo è un problema e i ragazzi si ritrovano da soli nel fronteggiare le avversità. Infatti, le relazioni con gli altri sono scarse o ridotte all’indispensabile, creando ulteriori difficoltà e sofferenza psicologica

Quanta forza, quanta energia e determinazione servono per portare avanti un progetto, ora, in questo momento? Con che occhi la popolazione dei giovani guarda al futuro in questo momento? 

  • Pandemia da Covid-19. 
  • Crisi ambientale.
  • Crisi di governo.

La pandemia ha esacerbato malesseri già esistenti, ha tirato fuori tutto, ha rotto il vaso di pandora. 

Ma leggiamo anche i dati postivi: le evidenze scientifiche mostrano che le persone sono in grado di reagire di fronte a eventi stressanti così grandi. Infatti, dopo un iniziale impatto negativo sugli individui, lentamente assistiamo ad una ripresa. Di cosa stiamo parlando? Resilienza.

La sfida più grande adesso è quella di imparare a vivere nell’incertezza, coltivando la speranza, ritrovando il proprio significato di vita

Iniziamo a scegliere i nostri pensieri, facendo spazio a quelli costruttivi e non a quelli distruttivi caratterizzati da sterili lamentele su ciò che non va. Prediligiamo l’azione, che passo dopo passo ci porta alla realizzazione del nostro progetto.

Per approfondire “Andare dallo psicologo, quando e perchè”

Considerate le difficoltà del periodo ma anche i benefici che derivano da un percorso di introspezione e aiuto alla persona, offro supporto psicologico con Agevolazioni a Studenti Universitari e Disoccupati